L’obiettivo del documento
Lo scopo di questo breve documento è quello di stimolare il confronto degli iscritti sulle priorità dell’attività del Consiglio per i prossimi quattro anni.
La perdurante regressione delle attività delle costruzioni, i problemi connessi all’emergenza sanitaria hanno amplificato la crisi d’identità della nostra professione.
Il ruolo sociale dell’architetto è andato, in questi anni, regredendo verso una marginalità tecnica e funzionale.
L’architettura non è un fatto tecnico, o meglio non può essere solo ridotta alla solo componente tecnica e tecnologica. L’architettura ha, storicamente, l’ambizione a rappresentare una società, a qualificare le forme e i modi di vivere gli spazi pubblici e privati.
L’architetto deve riacquisire la propria vocazione umanistica, essenziale per tornare ad avere un riconosciuto ruolo sociale superiore rispetto alle altre semplici professioni tecniche. Per questo motivo il Consiglio dell’Ordine, che si è insediato lo scorso giugno e che rimarrà in carica per i prossimi quattro anni, si è chiesto come contribuire nella nostra realtà locale ad una valorizzazione della nostra professione.
Abbiamo predisposto delle linee guida della nostra attività fondate su tre punti:
1. Il rapporto con le istituzioni locali;
2. Il rapporto con gli iscritti ed in particolare con i giovani iscritti;
3. Le forme della comunicazione dell’ attività.
Per ognuno dei tre punti (aree di lavoro) abbiamo stilato una serie di appunti sul “cosa” e “come” fare. Il confronto con gli iscritti dovrà servire ad accogliere contributi ed implementazioni così poi da arricchire il testo in quello che sarà la sua stesura definitiva e che assumeremo come orientamento dell’attività del Consiglio in tutto il suo mandato.